Il concetto d’Amore

whatsapp-image-2016-11-11-at-23-10-19
Foto di Maria Luisa Ciavatta

Mi è stato chiesto spesso di definire la parola “amore”, sia da amiche perse in crisi adolescenziali, sia da me stessa, in quelle notti interminabili dove il soffitto diventa un foglio su cui disegnare. Non credo esista, e se c’è mi rifiuto di considerarlo corretto, un modo generico di descrivere questa parola

Ogni descrizione può essere frivola, anche le citazioni dei più grandi scrittori diventano fragili quando ti ci metti a pensare, perché è una sensazione più grande di te, talmente immensa che ti senti piccolo e impossibilitato a raggiungerla…

Eppure c’è: c’è nel bacio che mi da mio padre la notte quando crede che io stia dormendo, e appena esce dalla stanza mi gratto nel punto in cui i suoi baffi ispidi mi hanno toccata, sorridendo silenziosamente. Lo vedo nello sguardo orgoglioso e duro di mia madre quando faccio qualcosa di buono, nei suoi “ti voglio bene” pronunciati di rado. Lo vedo nei miei amici che corrono sotto la pioggia senza ombrello quando gli dico che ho bisogno di conforto, portandomi anche quella bomba alla crema che mi piace tanto. Lo vedo dagli abbracci dati, seppur in fretta. Da quella notte passata a compiangermi sotto le stelle con un perfetto sconosciuto, che nonostante il freddo è rimasto a darmi conforto e imbarazzate (quanto tenere) pacche sulla spalla fino alle tre senza rientrare in hotel.

E sono giunta alla conclusione che questo sentimento non è spiegabile, è solo da vivere, si fa concreto nelle dimostrazioni pratiche, non nelle parole che si perdono in quest’aria gelida. Quindi l’Amore, quello con la A maiuscola, è un dato di fatto.

E per tutte le nuove generazioni, non è rimanere online su Whats App fino alle 3 di notte a ripetersi la solita sequenza di “Ti amo, amore mio”, per poi arrabbiarsi se uno va a dormire alle 23.54 invece che alle 23.53. Non è uno scambio di dediche chilometriche su Instagram, non è una foto mentre vi baciate con l’effetto del cane su Snapchat, non è un tweet con una frase spinta che indica la vostra relazione su Twitter, non è una frase smielata su Ask in risposta ad una domanda che chiede di tutto tranne che di voi, non è una live su Periscope dove vi baciate tutto il tempo, non è uno stato di Facebook.

L’amore, ma quello vero, non è un social.

Perché è quello che sta diventando, una cosa scontata, persone che spendono la maggior parte del loro tempo a pubblicare miriadi di cose, per far vedere che sono felici, sperando che gli altri impostino come reazione un cuoricino.

E ci si dimentica di guardarsi negli occhi, di dare un bacio, di fare una carezza, di stringersi le mani, in segreto, custodendo il tutto nei ricordi, nelle proprie menti, dando valore a questi gesti, migliori di qualunque social network.

3 risposte a "Il concetto d’Amore"

Lascia un commento