La Religione Nascosta

So che almeno una delle, mettiamo caso, cinquanta persone che leggeranno, crede che professare una religione in modo aperto sia strano.

Non vorrò fare lezioni di teologia senza saperne niente, il mio obbiettivo è quello di passare un messaggio positivo, che può essere accettato, denigrato, sgradito, tralasciato e persino ignorato, ma la cosa più bella è che non mi arrabbierò, il mondo è bello perché è vario.

Tralasciando i preamboli, mi chiamo Maddalena e nelle mie parole ci metterò del coraggio che non mi appartiene, ma viene da chissà dove.

Iniziamo.

Sono stufa, arrabbiata e offesa, non ci voglio credere. So che almeno una delle, mettiamo caso, cinquanta persone che leggeranno, crede che professare una religione in modo aperto sia strano.

Che brutta la parola strano, se qualcuno la utilizza in un contesto che ti appartiene la conseguenza è quella di sentirti isolato dagli altri, diverso, come se fossi un alieno con tre occhi e mangiassi rocce lunari invece che cibo terrestre.

Ma dico, ti sembro davvero un alieno?

Dico, ho per caso strane antenne che mi penzolano?

Oppure un ufo?

No? Allora zitto, strana sarà la tua faccia mentre leggi queste parole.

E se ti sei sentito chiamato in causa, beh, fatti una domanda. E se per caso ti avessi offeso in qualche modo, nonostante le ultime righe siano innocentemente ironiche, ti chiedo scusa.

Ecco, ritornando al punto di partenza, io credo che se uno crede, nessuno, credenza uguale o contraria che sia, ha il diritto di imporre un culto diverso, o addirittura di distruggerlo! Io, cristiana, non andrei mai dalla mia amica Marangiuliotta a dirle “Oh, sei *religionecasuale!? Devi assolutamente convertirti al cristianesimo!”

Imporre è la parola più sbagliata da associare alla fede, secondo me, (ribadisco che questi sono solamente i miei pensieri che voglio condividere con chi vuole ascoltare) perché la religione è da vivere con piacere, se l’amore verso qualcosa o qualcuno è dettato dall’altro in modo opprimente non verrà mai vissuto nel migliore dei modi.

Io tifoso del Milan, non posso andare da un Interista a dirgli di tifare per la mia squadra, sarebbe sbagliato, oltre al fatto che scatenerebbe litigi infiniti tra i più appassionati, e questo perché? Perché hanno una fede calcistica! Perché creare disarmonia quando si potrebbe vedere una partita in santa pace?

E, nella mia breve esperienza di vita, se un tifoso della Roma viene insultato da un Laziale per la squadra che tifa, si sente ferito nell’orgoglio.

Ora, non so quanto possa funzionare come esempio, però è il più semplice che mi sia venuto in mente, e semmai avesse il senso che voglio passare… allora perché insultare apertamente un religioso, eh? Ora me lo spieghi, perché fa parte di quella vastità di cose che non capisco.

Non ho mai visto un tifoso che, uscendo dallo stadio, viene insultato da una suora, ma allora perché tu, simpaticone, quando vedi un fedele uscire dalla sua Chiesa, Tempio, Moschea (ecc..), lo guardi storto e magari ci ridi pure sopra, scoprendo che è un tuo compagno o collega, vorrei sapere cosa c’è di così divertente.

Abbiamo qualcosa in faccia?

Eppure tu per i matrimoni, comunioni e quant’altro ci entri in chiesa, eh? Incoerente! Se vuoi fare l’ateo o l’agnostico, almeno fallo bene.

Vorrei che ci fosse solo un po’ più di rispetto, tutto qui.

Ci vuole coraggio a entrare in un luogo di culto senza paura del giudizio altrui, e la trovo una cosa inaccettabile, perché io sto donando parte della mia vita d una cosa che tu discrimini senza mai averla toccata davvero, perché tu, lettore, se sei di una qualunque religione sai perfettamente di cosa sto parlando.

Di questo continuo scambio d’amore che si sente in maniera così forte, così grande nelle nostre vite, che “deve” necessariamente essere smorzato da chi non vuole capire quanto sia importante.

Sino ad ora sono stata abbastanza ironica, perché volevo affrontare questo argomento con leggerezza, visto che non sono nessuno per poter fare discorsi di grande riguardo.

Ma spero di essere arrivata al punto, di mostrare più rispetto per chi ha il coraggio di dire con fermezza “Sì, io credo!”, a prescindere dalla religione in sé. Per lasciar poi spazio ai timidi di cuore che non sanno come dirlo al prossimo, che si ritrovano a doversi quasi nascondere, perché nasce in loro un senso di vergogna!

Siamo nel 2017 e chi cerca la propria salvezza in un qualcosa che non è possibile toccare è una persona strana, perché non è conforme alla maggior parte della gente, ma io non sono te, e tu non sei me(e per fortuna!).  Con questo non voglio dire che il fedele è perfetto ed ha tipo una sfera protettiva che lo rende immune ad ogni genere d’accusa. Siamo tutti umani, ma proprio per questo nessuno si può permettere di giudicare l’altro.

Parlo un po’ a tutti, perché ogni persona nel mondo ha contribuito a scatenare questi problemi, anche a chi si sente perfetto sotto questo punto di vista, perché tutti facciamo delle gaffe, io in primis, mi metto al primo posto nella graduatoria delle persone che sbagliano di più mondo, e persino questo può risultare un atto di superbia, vedi un po’ come gira il mondo.

Ma tu devi essere più forte, e anche tu devi contribuire.

Perché tu sei importante.

 

Nel breve congedo qui di seguito, intendo ringraziare chi ha letto fino a questo punto e di accettare nuovamente le mie scuse per eventuali frasi apparentemente sconvenienti, e una stretta di mano a chi ha una credenza e non ne ha paura.

Lascia un commento